mercoledì 31 dicembre 2014

IL POLMONE VERDE DI BARI E BITONTO.....

Masseria Caggiano


''Tutti i diritti sono riservati''










Voglio chiudere questo anno senza nessuna polemica,ma ricordare a tutti soprattutto a chi ha il  dovere di gestire il Parco di non lasciarlo in mano a persone che senza nessuno scrupolo lo possano far diventare un luogo diverso, abbandonato, peggio ancora un parco gioco.Lama balice e' uno scrigno di Biodiversita' che va' tutelato e salvaguardato.Vi posto alcune foto fatte durante tutto il 2014 e Vi auguro un Buon Anno a tutti.
Usignolo di fiume

Poiana



Allodola
Codirosso comune
Corriere grosso
Falco pellegrino
Frosone
Gheppio
Martin pescatore
Gabbiano reale yuv.

Beccaccino
Gabbiano comune
Pendolino
Pettirosso
Piviere dorato
Saltimpalo
Merlo
Ballerina gialla

6 commenti:

  1. LO SCRITTO E' FRUTTO DI PROFONDO RISPETTO DELLA NATURA. LA MASSERIA CAGGIANO E' STORIA, PASSATO E FUTURO. NESSUNO PUO' CAPIRE COME GLI EVENTI SEGNANO LA STORIA, IL PRESENTE E IL NOSTRO FUTURO. IO VIVO GRAZIE ALLA MASSERIA CAGGIANO,SI, SONO NATO Lì, FRUTTO DI UNA DECISIONE DEL 1926 circa, DI MIO NONNO. MIO PADRE CONOBBE MIA MADRE IN ALTRA MASSERIA, poco distante. I LUOGHI, LE CIRCOSTANZE, GLI EVENTI SEMPLICI, CONDIZIONANO LA NOSTRA ESISTENZA. SOLO ORA, ALL'ETA' DI 62 ANNI ho capito qualcosa. ho imparato, solo 62 cose, peccato.

    domenico lorusso

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  2. quel luogo la masseria di CAGGIANO è per me , un luogo sacro pieno di ricordi e di amore. quanto lavoro fatto dall'uomo è segnato sul pavimento e sulle pareti. quante voci di uomini donne e bambini si sentono nelle stanze. QUANTI ANIMALI GALLINE, PECORE, CAPIE, CAVALLI, si sentono nell'aria. che dire del profumo delle olive (drupe) nei depositi, pronti per la macina, raccolte da uomini che giungevano da Bitonto. che dire del profumo delle mandorle al sole sui terrazzi, per seccarle, e quanti piedi nelle mardorle per creare i solchi. che dire del profumo dei pomodori per la salsa in bottiglie. che dire della salsa salata al sole girata tante volte nel "QUANDRO" verde e cucito. che dire del vino cotto previa raccolta dei fichi secchi (chiacuni) se erano sani si stendevano al sole, poi si tagliavano e si metteva una mandorla, per le feste importanti e ospiti. Che dire del profumo del latte che cagliava per la ricotta e formaggi (il caglio si ricavava dalle pendici della gola delle capre), poi il siero veniva dato ai cani e galline col pane. Che dire del gallo che sembrava una persona fiera.
    questi sono i profumi, i suoni, i rumori, le voci, la fatica, che sento li dentro. Che sensazione straordinaria era all'imbrunire quando mio nonno chiudeva col cigolio il grande portone di legno e poi "la sicura". che bello rivivere quei ricordi.
    in quelle mura della masseria CAGGIANO c'è l'amore, la vita, la passione.
    domenico lorusso

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    1. Ciao Domenico,quanti ricordi hai scritto ed elencato.Si vede e si sente la passione e l amore che hai.
      Sono anni che con il mio Movimento naturalistico pro lama balice cerchiamo di far conoscere la bellezza del parco ricco di storia e biodiversità.abbiamo una sede a villa frammarino quando vuoi vieni a trovarci.
      Ciao

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    2. peccato che queste iniziative restano solo sulla carta. ho tentato tante volte di interloquire con Angela Maugeri non esiste più, EX assessore. Peccato, volevo parlagli FARLE vedere le nostre foto di noi bambini e dirle tante cose, ma lei era troppo impegnata, mi vedeva come una "pagliuzza". volevo ricordarle della nostra fanciulezza quando abitava al piano terra di via Liberta 39/d ed io al primo, poi trasferita in via Bovio. Ricordo sua madre una donna sofferente e senza marito. poi le nostre strade si sono divise.
      avrei voluto racconterle l'amore che nutrivo per la masseria di CAGGIANO, AVREI VOLUTO RACCONTERLE CHE TUTTI I PINI DOMESTICI FURONO PIANTATI DA MIO NONNO. peccato che spesso non ci fermiamo per riflettere ed ascoltare gli altri. peccato che il 21 maggio del 2014 le lasciai un messaggio al fratello di Angela presso la sede politica di via P. Amedeo. ma lei pensava ad altro.

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    3. sig FERDINANDO ATLANTE sono Lorusso e mi farebbe tanto piacere interloquire con lei. la mia mail è dnclorusso@tiscali.it

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  3. buona sera, ho letto con ritardo la vs nota. si, amo quel luogo dove piccolo (sono diciamo nato), ricordo le due stanze, oggi vuote in disuso dimenticate. oggi 62 enne ricordo con estrema chiarezza quei luoghi. molto è cambiato quando si giungeva dal vecchio cancello, che appare oggi dopo la curva del semaforo Q. S. PAOLO prima della strada in discesa. di li si entrava sul piccolo tratturo sino al verde dei pini. poi si scendeva vi erano gli archi murari (oggi appena visibili) tre campate sul letto del lama balice del tratturo ( oggi inesistente dopo un alluvione che cancellò tutto compreso i tubi di irrigazione) sino all'ingresso della masseria. ingresso era segnato da una grande ruota in pietra con il centro un bastone in ferro, che segnalava col la bandiera nazionale la presenza del proprietario. il 1965 quella masseria fu giovata dalla presenza del famoso telefono, la linea-filo partiva dal quartiere percorreva la strada giungendo al cancello, attraversava la proprietà TRIGGIANI detto "PATRUN PPIN" la valle e si fermava sul muro.
    nella valle sul letto in direzione del mare guardando dalla strada, oggi ancora compare ed esiste un maestoso e gigante albero di fioroni, fu piantato da mio nonno dopo la chiusura di una voragine creata da una bomba della seconda guerra mondiale. Proprio in quella buca fu trovata da un cane la testa di un uomo dilaniato dal bombardamento del 1945. l'albero ha 76 anni. testimonia la vita e un evento che nessuno conosce, mio nonno disse: "pianto questo ramo" in memoria di un uomo semplice-contadino di sani principi aveva 27 anni, lasciava in pacia della madre una bimba che oggi vive a Bari.
    spesso tutti noi siamo miopi non vediamo più il passato, ma è un grave errore perchè siamo la storia.
    in quella piccola valle che un tempo non vi erano i due ponti (vecchio e nuovo) si percorreva il vecchio tratturo oggi ancora visibile nel intersezione del vecchio ponte lato pineta direzione monte o vecchia masseria TRIGGIANO.
    HA VALLE DEL VECCHIO ED INESISTENTE TRATTURO percorso da cavalli e muli vi era una vecchia "fontana" una vasca grande di pietra alimentata da una sorgente dove abbeveravano cavali bestiame e pure persone. Oggi in salita solo un cenno di quella strada resta in prossimità del cancello di ingresso della masseria CAGGIANO, quella è la storica strada 1800 che portava all'ANNUNZIATA direzione Bitonto.

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