lunedì 14 luglio 2014

L'ACQUA,SORGENTE DI VITA.


Dopo le recenti piogge a carattere alluvionale,ancora una volta si è formato all'interno della cava Ines a ridosso di villa Framarino un laghetto.A distanza di pochi giorni diverse specie, come Anfibi,insetti e uccelli non hanno esitato ad approfittare dell'acqua presente per fare la loro comparsa.I rospi smeraldino e Rane si sono riprodotti,riempendo il laghetto di girini,se ne vedono a centinaia se non migliaia,la presenza di diverse specie di Libellule hanno fatto la loro comparsa.Gli uccelli come i Rondoni,Rondine comune e Balestrucci con i loro voli acrobatici sfiorano l'acqua per bere e per mangiare gli insetti, che con la presenza dell'acqua sono aumentati notevolmente.Non mancano le prime specie di avifauna legati ad ambienti umidi,diverse Ballerine bianche,Airone cenerino.I primi Piro Piro e Pantana provenienti dal nord Europa hanno fatto la loro comparsa, uccelli che dopo migliaia di chilometri hanno trovato un habitat ideale per la loro sosta prima di ripartire.Siamo a luglio ed e' ancora presto per molti uccelli per riprendere il viaggio della migrazione verso i quartieri di svernamento,ma già da Agosto inizieranno a muoversi dai siti di riproduzione.Lama balice ormai consolidato corridoio ecologico riveste un ruolo importante per i migratori.Nel 2011-2012 un altro evento di piena ha apportato la formazione di uno stagno e in quel periodo non pochi uccelli si sono fermati nel parco,anche per un solo giorno per poi intraprendere il viaggio verso i quartieri di riproduzione o svernamento.Uccelli di notevolissima importanza comunitaria in quanto classificati Vulnerabili,quasi minacciati di estinguersi.Elenco le diverse specie identificate in quel periodo.Moretta tabaccata,Alzavola,Marzaiola,Tuffetto,Gallinella d'acqua,Piro piro piccoli,Piro culbianco,Piro piro boscherecci,Pantana,Airone cenerini,Garzette,Cavaliere d'italia,Tarabuso,Tarabusino,in quell'anno ci fu' la presenza anche di un Lanario.(Falco biarmicus).Tutto questo oggi potrebbe ripetersi, e se vogliamo,mi rivolgo all'ente parco,Comune di Bitonto,di Bari,Provincia e Regione la rinaturalizzazione della cava,apportando le specie vegetali già presenti nel parco e fare in modo che l'acqua sia presente tutto l'anno potremmo avere un (polmone verde definito dal presidente del parco Maria Maugeri)in mezzo ad una Città come Bari.Io aggiungerei un Oasi verde ricca di Biodiversità,di storia e cultura.
 Lo spirito della Direttiva Uccelli
Gli uccelli migratori costituiscono il soggetto ispiratore primario della “Direttiva concernente la
conservazione degli uccelli selvatici” 79/409/CEE. Tra le ragioni storiche che portarono alla
stesura di quella che è stata la prima Direttiva europea in campo ambientale viene spesso citata,
in particolare, la situazione di caccia indiscriminata ai migratori in Italia.
La Direttiva costituisce uno strumento normativo della massima importanza e culturalmente
innovativo a livello non solo europeo in quanto affonda le sue radici nel concetto di
compartecipazione, su vasta scala geografica e da parte di molti Paesi diversi, delle responsabilità
di conservare le popolazioni di uccelli migratori. Utilizzando, come essi fanno nel corso delle varie
fasi del ciclo annuale, ambienti tra loro anche molto diversi e posti in regioni geografiche e persino
continenti differenti, gli uccelli migratori connettono funzionalmente tali ambienti, aree geografiche
o continenti, rendendoli in tal modo componenti di un medesimo sistema ecologico.
Nella consapevolezza di come la sopravvivenza, la demografia e quindi lo stato di conservazione
dei migratori dipendano dalle situazioni ecologiche che questi vengono ad incontrare nelle varie
fasi dei loro spostamenti lungo le rotte di migrazione (flyways), la “Direttiva Uccelli” prevede che
l’insieme dei Paesi distribuiti lungo queste rotte adotti norme mirate ad assicurare, nel loro
complesso, la sopravvivenza durevole delle popolazioni di migratori, le quali costituiscono un
esempio emblematico di un bene naturale condiviso. Livelli di speciale importanza vengono, in
tale prospettiva di flyway, assegnati ad aree che vedano la concentrazione di numeri
particolarmente elevati di migratori soprattutto ove, tra questi, siano rilevate specie caratterizzate
da situazioni demografiche critiche alle quali si assegna, per tale ragione, un elevato valore di
conservazione.
Questi siti così rilevanti per la nidificazione, la sosta e lo svernamento dei migratori costituiscono
le aree comprese nella Rete Natura 2000: un complesso di ambienti preziosi per la conservazione
dei migratori e meritevoli di azioni concertate di protezione e gestione oculata da parte dei Governi
e dei cittadini europei. In relazione a reti di monitoraggio ornitologico realizzate nel territorio della
Comunità da Organizzazioni Non Governative (ONG), la Direttiva Uccelli riconosce liste di specie
meritevoli di livelli diversi di protezione, in base alle loro situazioni demografiche. Specie di
particolare rilevanza, inserite nell’Allegato I della Direttiva, meritano azioni immediate e concertate
di conservazione e gestione che vengono in genere definite in base a Piani d’Azione redatti su
scala comunitaria, i quali vedono poi livelli locali di realizzazione nei diversi Stati Membri.
Specie di uccelli, molti dei quali migratori, che invece mostrano popolazioni sufficientemente stabili
sono riconosciute tra quelle che possono essere oggetto anche di prelievo venatorio. La gestione
della caccia in un’area geografica relativamente ristretta quale il territorio della Comunità Europea,
ma suddivisa in un numero elevato di Stati che si caratterizzano per storie e culture tra loro anche
molto diverse, ha da sempre rappresentato una sfida complessa per la conservazione.
Da questa prospettiva la Direttiva Uccelli pone dei limiti importanti ed indubbiamente “illuminati”.
Partendo dal presupposto che il prelievo venatorio deve parzialmente sostituirsi e non aggiungersi
alla mortalità naturale, la Direttiva riconosce periodi sensibili nei quali sospendere le attività di

caccia. 

 Le Convenzioni Internazionali

- Convenzione di Parigi. Convenzione per la protezione degli uccelli adottata a Parigi il 18/10/1950
entrata in vigore il 17/1/ 1963 (Racc. 75/66/CCE del 20/12/1974, GUCE 28 gennaio 1975 n.21).
Recepita con Legge di ratifica del 24/11/1978, n. 812; Legge 11/2/1992, n.157) “Norme per la
protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio” costituisce attuazione della
Convenzione di Parigi (art.1 comma 4).

- Convenzione di Ramsar. Convenzione sulle zone umide di importanza internazionale, in
particolare quali habitat degli uccelli acquatici. Ramsar, 2/2/1971, recepita in Italia con DPR
13/3/1976, n. 448; DPR 11/2/1987, n. 184 “Esecuzione del protocollo di emendamento della
convenzione internazionale di Ramsar del 2 /2/1971 sulle zone umide di importanza internazionale
adottato a Parigi il 3/12/1982”.

- Convenzione di Berna. Convenzione relativa alla conservazione della vita selvatica e l’ambiente
naturale in Europa del 19/9/1979, recepita in Italia con Legge di ratifica, del 5/8/1981, n. 503; legge
collegata L. 157/92. Emendamenti agli allegati I, II e III della Convenzione, approvati dal Comitato
Permanente il 5/12/1997, entrati in vigore in Italia il 6/3/1998.

- Convenzione di Bonn. Convenzione internazionale per la tutela delle specie migratorie (CMS) del
23/6/1979, recepita in Italia con Legge di ratifica 25/1/1983, n. 42 (Supp. Ord. G.U. 18/2/1983, n.48

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