Dopo le recenti piogge a carattere alluvionale,ancora una volta si è formato all'interno della cava Ines a ridosso di villa Framarino un laghetto.A distanza di pochi giorni diverse specie, come Anfibi,insetti e uccelli non hanno esitato ad approfittare dell'acqua presente per fare la loro comparsa.I rospi smeraldino e Rane si sono riprodotti,riempendo il laghetto di girini,se ne vedono a centinaia se non migliaia,la presenza di diverse specie di Libellule hanno fatto la loro comparsa.Gli uccelli come i Rondoni,Rondine comune e Balestrucci con i loro voli acrobatici sfiorano l'acqua per bere e per mangiare gli insetti, che con la presenza dell'acqua sono aumentati notevolmente.Non mancano le prime specie di avifauna legati ad ambienti umidi,diverse Ballerine bianche,Airone cenerino.I primi Piro Piro e Pantana provenienti dal nord Europa hanno fatto la loro comparsa, uccelli che dopo migliaia di chilometri hanno trovato un habitat ideale per la loro sosta prima di ripartire.Siamo a luglio ed e' ancora presto per molti uccelli per riprendere il viaggio della migrazione verso i quartieri di svernamento,ma già da Agosto inizieranno a muoversi dai siti di riproduzione.Lama balice ormai consolidato corridoio ecologico riveste un ruolo importante per i migratori.Nel 2011-2012 un altro evento di piena ha apportato la formazione di uno stagno e in quel periodo non pochi uccelli si sono fermati nel parco,anche per un solo giorno per poi intraprendere il viaggio verso i quartieri di riproduzione o svernamento.Uccelli di notevolissima importanza comunitaria in quanto classificati Vulnerabili,quasi minacciati di estinguersi.Elenco le diverse specie identificate in quel periodo.Moretta tabaccata,Alzavola,Marzaiola,Tuffetto,Gallinella d'acqua,Piro piro piccoli,Piro culbianco,Piro piro boscherecci,Pantana,Airone cenerini,Garzette,Cavaliere d'italia,Tarabuso,Tarabusino,in quell'anno ci fu' la presenza anche di un Lanario.(Falco biarmicus).Tutto questo oggi potrebbe ripetersi, e se vogliamo,mi rivolgo all'ente parco,Comune di Bitonto,di Bari,Provincia e Regione la rinaturalizzazione della cava,apportando le specie vegetali già presenti nel parco e fare in modo che l'acqua sia presente tutto l'anno potremmo avere un (polmone verde definito dal presidente del parco Maria Maugeri)in mezzo ad una Città come Bari.Io aggiungerei un Oasi verde ricca di Biodiversità,di storia e cultura.
Lo spirito della Direttiva
Uccelli
Gli
uccelli migratori costituiscono il soggetto ispiratore primario della “Direttiva
concernente la
conservazione
degli uccelli selvatici” 79/409/CEE. Tra le ragioni storiche che portarono alla
stesura
di quella che è stata la prima Direttiva europea in campo ambientale viene
spesso citata,
in
particolare, la situazione di caccia indiscriminata ai migratori in Italia.
La
Direttiva costituisce uno strumento normativo della massima importanza e culturalmente
innovativo
a livello non solo europeo in quanto affonda le sue radici nel concetto di
compartecipazione,
su vasta scala geografica e da parte di molti Paesi diversi, delle
responsabilità
di
conservare le popolazioni di uccelli migratori. Utilizzando, come essi fanno
nel corso delle varie
fasi
del ciclo annuale, ambienti tra loro anche molto diversi e posti in regioni
geografiche e persino
continenti
differenti, gli uccelli migratori connettono funzionalmente tali ambienti, aree
geografiche
o continenti,
rendendoli in tal modo componenti di un medesimo sistema ecologico.
Nella
consapevolezza di come la sopravvivenza, la demografia e quindi lo stato di
conservazione
dei
migratori dipendano dalle situazioni ecologiche che questi vengono ad
incontrare nelle varie
fasi
dei loro spostamenti lungo le rotte di migrazione (flyways), la “Direttiva Uccelli”
prevede che
l’insieme
dei Paesi distribuiti lungo queste rotte adotti norme mirate ad assicurare, nel
loro
complesso,
la sopravvivenza durevole delle popolazioni di migratori, le quali
costituiscono un
esempio
emblematico di un bene naturale condiviso. Livelli di speciale importanza
vengono, in
tale
prospettiva di flyway,
assegnati ad aree che vedano la concentrazione di numeri
particolarmente
elevati di migratori soprattutto ove, tra questi, siano rilevate specie
caratterizzate
da
situazioni demografiche critiche alle quali si assegna, per tale ragione, un
elevato valore di
conservazione.
Questi
siti così rilevanti per la nidificazione, la sosta e lo svernamento dei
migratori costituiscono
le aree
comprese nella Rete Natura 2000: un complesso di ambienti preziosi per la
conservazione
dei
migratori e meritevoli di azioni concertate di protezione e gestione oculata da
parte dei Governi
e dei
cittadini europei. In relazione a reti di monitoraggio ornitologico realizzate
nel territorio della
Comunità
da Organizzazioni Non Governative (ONG), la Direttiva Uccelli riconosce liste
di specie
meritevoli
di livelli diversi di protezione, in base alle loro situazioni demografiche.
Specie di
particolare
rilevanza, inserite nell’Allegato I della Direttiva, meritano azioni immediate
e concertate
di
conservazione e gestione che vengono in genere definite in base a Piani d’Azione
redatti su
scala
comunitaria, i quali vedono poi livelli locali di realizzazione nei diversi
Stati Membri.
Specie
di uccelli, molti dei quali migratori, che invece mostrano popolazioni
sufficientemente stabili
sono
riconosciute tra quelle che possono essere oggetto anche di prelievo venatorio.
La gestione
della
caccia in un’area geografica relativamente ristretta quale il territorio della
Comunità Europea,
ma
suddivisa in un numero elevato di Stati che si caratterizzano per storie e
culture tra loro anche
molto
diverse, ha da sempre rappresentato una sfida complessa per la conservazione.
Da
questa prospettiva la Direttiva Uccelli pone dei limiti importanti ed
indubbiamente “illuminati”.
Partendo
dal presupposto che il prelievo venatorio deve parzialmente sostituirsi e non
aggiungersi
alla
mortalità naturale, la Direttiva riconosce periodi sensibili nei quali
sospendere le attività di
caccia.
Le Convenzioni Internazionali
- Convenzione di Parigi. Convenzione per la protezione degli uccelli adottata a Parigi il 18/10/1950
entrata in vigore il 17/1/ 1963 (Racc. 75/66/CCE del 20/12/1974, GUCE 28 gennaio 1975 n.21).
Recepita con Legge di ratifica del 24/11/1978, n. 812; Legge 11/2/1992, n.157) “Norme per la
protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio” costituisce attuazione della
Convenzione di Parigi (art.1 comma 4).
- Convenzione di Ramsar. Convenzione sulle zone umide di importanza internazionale, in
particolare quali habitat degli uccelli acquatici. Ramsar, 2/2/1971, recepita in Italia con DPR
13/3/1976, n. 448; DPR 11/2/1987, n. 184 “Esecuzione del protocollo di emendamento della
convenzione internazionale di Ramsar del 2 /2/1971 sulle zone umide di importanza internazionale
adottato a Parigi il 3/12/1982”.
- Convenzione di Berna. Convenzione relativa alla conservazione della vita selvatica e l’ambiente
naturale in Europa del 19/9/1979, recepita in Italia con Legge di ratifica, del 5/8/1981, n. 503; legge
collegata L. 157/92. Emendamenti agli allegati I, II e III della Convenzione, approvati dal Comitato
Permanente il 5/12/1997, entrati in vigore in Italia il 6/3/1998.
- Convenzione di Bonn. Convenzione internazionale per la tutela delle specie migratorie (CMS) del
23/6/1979, recepita in Italia con Legge di ratifica 25/1/1983, n. 42 (Supp. Ord. G.U. 18/2/1983, n.48
Nessun commento:
Posta un commento