martedì 16 aprile 2013

COSA SI PUO' FARE AFFINCHE, IL PARCO NATURALE REGIONALE LAMA BALICE RINASCA?

Panoramica del Parco

Innanzitutto bisogna che nasca un organo di gestione tecnico amministrativo come previsto dalla legge regionale n.15  del 5 giugno 2007. Affinché tutto possa essere fatto,come il piano territoriale (sembra che si stia facendo) e il regolamento.Dopodiché si possono avanzare proposte che possano migliorare sia la gestione che le finaltà del    
parco.
N.1 Creare percorsi,sentieri,per far si che la gente possa addentrarsi nel parco.
N.2 Studiare la biocenosi (o comunità biotica) in ecologia , complesso di popolazioni animali e vegetali che vivono e interagiscono fra di loro in uno stesso ambiente, o biotopo, con il quale formano  un  ecosistema.
N.3 Creare ambienti umidi come stagni temporanei o permanenti 
N.4 Riqualificazione e rinaturalizzazione delle cave  dismesse all'interno del parco.
N.5 Ripristino di tutte le masserie ed ipogei,pagliai,muretti a secco.
N.6 salvaguardare la Biodiversita'
N.7 Controlli mirati per la tutela della Fauna e Flora
N.8 Controlli antincendio.
Questi sono alcune proposte che io insieme al Movimento naturalistico pro lama balice proponiamo agli enti gestori del parco.Adesso aspetto altre proposte da altre associazione,ambientalistiche affinchè si possa stilare insieme una proposta unica e migliorare la VITA del Parco naturale regionale lama balice.




2 commenti:

  1. Concordo totalmente con tali proposte, che però non sembra siano in sintonia con quanto mi viene riportato si sta progettando nell'area della lama! credo sarebbe utile organizzare tempestivamente un incontro di valutazione delle iniziative in atto.

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  2. I paesaggi che abbiamo ereditato dalla storia passata non sono il risultato di azioni etiche, ma la configurazione tipo-morfologica di processi economici evolutivi. Fusco Girard in un suo saggio (Risorse architettoniche e culturali: valutazioni e strategie di conservazione, Milano 1990) analizza con astuzia un originale approccio laico (fondato sulle dinamiche di domande e offerta) per la proficua conservazione dell’ambiente. Percepire l’ambiente e il paesaggio alla stregua di merci da scambiare potrà sembrare, di primo acchito, un’idea stramba e deleteria. Successivamente, però, tralasciando ogni pregiudizio, la struttura economica (con le sue leggi) è l’unica capace di garantire il reperimento delle risorse finanziare per il restauro urbano, per le bonifiche, per le riqualificazioni ambientali, eccetera. L’approccio etico per la salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio ha le sue radici nell’ottocento (attraverserà il neoclassicismo e il romanticismo). Henry David Thoreau (il filosofo ecologista, sostenitore della disobbedienza civile) è, in tale ambito, un autorevole antesignano. Da ricordare anche Jacob Burckhardt (storico svizzero, Basilea 1818 -1897), aspro critico delle condizioni della società industriale di allora e autore de La civiltà del Rinascimento in Italia (1860). Egli vedrà in Petrarca un precursore dell’estetica del paesaggio. Con Burckhardt prenderà avvio, nella cultura storico-filosofica, quel processo teorico sulla nozione di paesaggio, in cui essenziali saranno i contributi di molteplici filosofi (Joachim Ritter, Rosario Assunto e altri). In tale contesto il paesaggio sarà inteso quale fenomeno della coscienza in cui far vivere la condizione di sentimento, di bellezza e di gusto. Va detto che tale nozione implica, come sopra è stato ricordato, un’accezione etica del paesaggio. Percezione, però, attualmente contraddetta dalla nostra contemporanea visione laica del paesaggio. La Convenzione Europea del Paesaggio, infatti, nel documento sottoscritto il 19 luglio 2000 (salone dei Cinquecento / Palazzo Vecchio a Firenze) dal Comitato dei Ministri della Cultura e dell'Ambiente del Consiglio d'Europa, stigmatizza un diverso approccio percettivo. Il documento, firmato dai ventisette Stati della Comunità Europea, è stato ratificato però soltanto da dieci, tra cui l'Italia nell’anno 2006. Nel primo capitolo, articolo 1 / lettera a, si afferma, infatti, che il “ Paesaggio designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni”.

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